Pagina:Marino, Giambattista – Epistolario, Vol. II, 1912 – BEIC 1873537.djvu/11

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Francia. Quando io era giá in procinto di partire ed aveva apparecchiate tutte le bisogne necessarie al viaggio, ecco una nuova flussione che mi ha tenuto oggimai tre mesi in letto. Ed in tre mesi tre volte mi son riavuto ed altretante son ritornato a ricadere.

Né mi riprendete della mia vita disordinata, perché vi giuro da vero amico che da un tempo in qua vivo con molta regola e senza far delle stravaganze. Questo impedimento adunque è stato cagione del mio lungo silenzio e insieme di differire la mia venuta a quaresima, nel qual tempo, piacendo al Signore, seguirá senza fallo. Or che, la Dio mercé, mi ritrovo alquanto bene e che il male è cessato, ho voluto salutarvi, si come fo caramente con questa, e darvi conto dello stato mio. E perché, come ho detto, il mio ritorno non può essere se non a primavera, priegovi intanto per farmi passar l’umor maninconico a mandarmi il quadro del Brandino, insieme co’ quattro ritratti ad olio ed il dissegno di quella battaglia d’acquarella, serbando presso di sé le due casse de’ libri con quella integritá che si deve sperare dalla vostra bontá, in cui tanto confido quanto voi stesso sapete. Ma se mi volete bene, sia subito, e fattone un fagottino ben coverto, potrete indrizzarlo secondo il solito al signor Guinigi in Lione. Se con cotesta occasione vorrá il signor Muti mandarmi qualche pezzo di disegno di quegli stracci che giá mi promise l’onorata memoria del signor Onofrio, mi fará un favore rilevato, ed io non sarò ingrato.

Di grazia, scusatemi delle continue importunitá e delle mie impertinenti dimande, le quali so che son poco proporzionate alla vostra qualitá, ché siete impacciato sempre in cose piú gravi.

Desidero intendere se il signor Scorza si ritrova in Torino e se inviando le lettere a voi saranno per essergli subito capitate. Priegovi a darmene aviso, perché gli ho da scrivere di qualche affare. E state sano, mantenendomi nella vostra buona grazia e salutando in mio nome i due signori Ludovichi.

Di Parigi [principi del 1623J.