Pagina:Marino, Giambattista – Epistolario, Vol. II, 1912 – BEIC 1873537.djvu/181

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CIV

Ad ILLUSTRISSIMI^! ET REVERENDISSIME^! principem


Antonium Barberinum, cardinalem et prius capucinum

Congratulazioni pel cardinalato.

[ottobre 1624].

CV

Ad illustrem Gasparem de Torres


R ingrazia d’una lettera laudativa.

Bononiae, pridie nonas ianuarias 1625.

CVI

Di Girolamo Preti A nnunzia la morte di Giambattista Marino.

Cuor mio, abbiam perduto le delizie della poesia, l’ornamento del secolo, il lume degli ingegni. Il nostro cavalier Marino passò a miglior vita in Napoli a’ 25 del passato; giorno memorabile per esser il martedí santo, solenne per l’Annunziazione della Vergine e lagrimevole per la perdita di tanto uomo. Ha quattro mesi ch’egli si pose in letto per certi dolori d’urina e per mala disposizione di tutto il corpo. Sovragiunse la febbre, la quale andò degenerando in ettica manifesta; s’aggiunse il travaglio della carnositá, da cui egli solea spesso essere molestato; e avendolo perciò i medici siringato, egli rimase in quelle parti ulcerato notabilmente. Questi dolori alterarono sí fattamente la febbre, che di ettica degenerò in acuta, la quale finalmente rubbò quest’uomo al mondo. La sua indisposizione era ancor forse stata aggravata dallo studio, perché egli, cosi infermo, stava nel letto continovamente circondato da’ libri de’ santi padri, co’ quali