Pagina:Marino, Giambattista – Epistolario, Vol. II, 1912 – BEIC 1873537.djvu/24

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sua etá e del suo governo conculcò, né piú né meno, due ferocissime e velenosissime serpi ; dico le guerre intestine di Francia e le straniere d’Italia, superate l’una con la mano del valore, l’altra con quella deU’autoritá: dal qual atto si può far certissimo giudicio dell ’altre imprese segnalate che ci promettono gli anni suoi piú fermi. Havvi però di piú tanto di differenza, che quel che l’uno operò giá adulto e robusto, l’altro ha operato ancor tenero e fanciullo, estirpando dal suo regno un mostro cosi pestifero com’era l’idra della discordia civile, le cui teste pareva che d’ora in ora moltiplicassero in infinito. E se bene al presente guerreggia tuttavia co’ suoi sudditi, il che par che repugni alla publica pace e contrafaccia alla concordia dello Stato, vedesi nondimeno chiaramente che dopo I’onor di Dio, ch’è il suo primo riguardo, il tutto è inteso a quel medesimo scopo, cioè di passare alla quiete per lo mezo de’ travagli, né altro pretende che con la dovuta ubbidienza de’ popoli, tranquillando le continove tempeste del suo reame, stabilirsi nella paterna monarchia. Gran cosa certo è il mirare i miracolosi progressi che fa questo mirabile giovane in etá si acerba, con ái maturo consiglio, che piú di grave non si desidera nella prudenza de’ piú canuti. Ecco, appena uscito della fanciullezza, mosso dal senno, spinto dalla virtú, guidato dalla fortuna, accompagnato dalla loda, ascende a gran passi co’ piedi del valore le scale della immortalitá, e va crescendo in tanta grandezza di pregio che oggimai i suoi fatti peregrini sono ammirabili ma non imitabili. Si arma per l’onor di Cristo, combatte per la veritá evangelica, vendica l’ ingiurie della corona gallica, ristora i riti del culto cattolico, fa inviolabili le leggi della buona religione. Le sue forze, le sue armi, le sue genti, i suoi tesori e tutti i concetti alti del suo animo reale non ad altro fine si rivolgono che alla gloria del cielo. Fassi essecutore della divina disposizione, difensore della regia dignitá, punitore della insolenza de’ rubelli, ed in tutte le sue generose azioni si dimostra amico de’ buoni, compagno de’ soldati, fratello de’ servi, padre de’ vassalli e degno figliuol primogenito della Chiesa apostolica. Risarcisce i quasi distrutti onori della milizia, i disagi gli sono ozi, i sudori delizie, le fatiche