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Pagina:Marino Poesie varie (1913).djvu/16

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4 introduzione


LILLA


Perché, dunque, lasciasti
nell’usato meriggio
di menar la tua greggia a pascer meco?
Ch’ivi amboduo, da la gran lampa estiva
sotto l’ombrosa ascella
del bel monte vicin nascosti e chiusi,
pasciute avremmo a prova
le pecorelle di fresch’erbe e fiori,
e di nòve dolcezze i sensi e i cori.

LIDIO


Fu scusabile degna
la cagion de l’indugio. Il buon Fileno,
Filen da cui la turba
de’ moderni pastori
apprese in questi boschi
la novitá del non piú udito canto,
oggi sen gío lontano, e non convenne
ch’io, nel commune universal concorso
de’ piú sinceri amici,
solo mi rimanessi
di dargli nel partir l’ultimo addio.

LILLA


Dunque, è pur ver che le sue patrie piagge,
giá sí care e dilette,
a Filen nostro abbandonar non spiacque?
Oh sconsolate rive,
di tanta armonia prive!
Ma, dimmi, e qual il mosse
quinci a peregrinar cagion novella?