voler farmi beata?
Oh sciocca e forsennata
femina, che si piega
ad amator che prega!
Ah! non sia sí leggera
vergine mai, che creda
a lusinghe ed a vezzi
di giovane importuno:
che, mentre il desir ferve,
tutto promette e giura;
ma, tosto ch’adempito
ha l’ingordo appetito,
passa l’amor, né cura
sacramento né patto;
si sazia immantinente,
ama cangiar sovente,
ed, a pena veduta,
nova beltá desia
e ’l primo foco oblia.
Oimè! come non temi
al tuo grave peccato
dal ciel giusta vendetta,
spergiuro scelerato?
Ma che? sempre l’ingrato
suol essere infedele!
Felice, oh me felice,
se mai l’attiche navi
l’ancore nel mar nostro
non avesser gittate,
né questo maledetto
peregrino straniero
ad approdare in Creta
fusse giá mai venuto;
o fusse al Ciel piaciuto
ch’ucciso pur l’avesse
nel cieco labirinto