Pagina:Marino Poesie varie (1913).djvu/250

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238 parte quinta

vi

apollo e mercurio

d’Alessandro Casolani.

     Accennar gran mistero in foglio breve,
Alessandro, volesti, a chi nel mondo
sostien di regio scettro altèro il pondo,
del premio, che fortuna a virtú deve.
     Traspar qual lume in vel sottile e lieve
il concetto gentil, mentre ch’al biondo
dio de la luce il messaggier facondo
dona la lira e ’l caduceo riceve.
     Da la verga e dal plettro espresso intero
vegg’io de le reciproche vicende
fra i chiari ingegni e i sommi regi il vero.
     Poiché, mentre l’un porge e l’altro prende,
cosí per versi onor, per lodi impero,
con bel cambio tra lor si dona e rende.


vii

ercole con anteo

d’Ambrogio Figino.

     Anteo, svelto da terra,
tra le braccia sospende
l’invitto Alcide, e con tal forza il prende,
che de l’aura vital la via gli serra.
Figin, con simil guerra
de l’indomito senso e ribellante
la superbia arrogante,
che ognor cade e risorge e l’armi tratta,
lo Spirto in noi vittorioso abbatta!