Pagina:Martini - Trattato di architettura civile e militare, 1841, I.djvu/53

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di fr. di g. martini. 33

e di più conoscitore perfetto ed autore della maggior parte di quelle rocche che formavano la difesa del ducato.

Ho notate le opere condotte per comando del duca d’Urbino: restanmi quelle accennate dal Vasari, dove dice che Cecco ritrasse Federigo in medaglia e di pittura: di questa non so che ne sia, la medaglia è forse quella riferita dal Reposati (1), la quale, se non mente il disegno, apparisce fusa, non coniata: quindi con maggior fiducia la crederei di Francesco che fu eccellente fonditor di bronzi. Trovò il Romagnoli nelle Riformagioni di Siena, una lettera data da Urbino 7 novembre 1457, colla quale Federigo dimanda alla signoria di Siena «uno maestro da gittare bombarde. Et perchè io sò informato, che lì in Sena è uno bono et sufficiente maestro, quale me satisfaria assai, chel conobbi fin dalora quando stetti lì amalato..... debbo sperare che le S. V. me compiacciano del detto maestro ec. (2)». Chi fosse questo maestro confessò il Gaye (docum. LXIX) di non saperlo, ma il Romagnoli credello il nostro Francesco appunto perchè rinomato gettator di bronzi: ciò è vero, ed è vero ancora che molti disegni di bombarde incontransi nei suoi libri; però quel maestro non è altrimenti Cecco, ma quell’Agostino da Piacenza bombardiere della signoria di Siena, il quale giusta l’asserzione di un contemporaneo: machinarum bellicarum, tormentorumque inventor longe omnium peritissimus per ea tempora habebatur (3): e fuse per Pio II tre bombarde dette la Silvia, la Vittoria e l’Enea (4).

Circa l’epoca stessa furono lo opere militari dal nostro architetto condotte in servizio di Giovanni della Rovere: era questi nipote di papa Sisto IV, il quale volendolo beneficare creollo nel 1475 signore di Si-


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  1. Vol. I, pag. 256. Il diametro suo è di 0,120: v’è nel diritto la testa del Duca col motto Hony soyt qy mal y pense, nel rovescio cinque putti sostenenti un bacile coll’aquila Feltria. Alcuni medaglioni di bronzo coll’immagine di Federico furono coniati da un Clemente plastico.
  2. Fu malato in Siena nel verno uscente l’anno 1453 (Baldi, Vita di Fed., lib. III, pag. 163); od a meglio dire nel 1452, come narra il Berni nella Cronica Eugubina.
  3. Franc. Contarini, Historia de rebus gestis a Senensibus adversus Flor. et Petiliani Comitem, lib. I, pag. 9, ad an. 1454.
  4. Pii II Comment., lib. V, pag. 245 (an. 1460). Bombardas, quas paulo ante Augustinus Placentinus eiusce artis egregius opifex, iubente Pontifice fuderat etc. Di questo maestro bombardiere si hanno belle notizie in parecchi scrittori di que’ tempi.