Pagina:Martini - Trattato di architettura civile e militare, 1841, I.djvu/88

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altre piante di mano di Giuliano da S. Gallo nel taccuino suo autografo e membranaceo (1): queste rappresentano un edifizio di 70 per 90 braccia con cortile quadrato di tre arcuazioni per lato, e portano scritto di mano dell’autore: Pianta terena. Sapienza per Chardinale di Siena (2), Pianta di sopra. Disegno della nuova Sapienza che si doveva fabbricare nel 1492. Ed in queste le scuole, le abitazioni, le scale, i destri hanno una distribuzione analoga affatto a quella data da Francesco di Giorgio; l’indicazione poi della loggia verso la Sapienza significa che questa nuova università doveva risguardar l’antica. La fabbrica ha un piano sotterraneo, un terreno e due superiori: ma quei disegni non ebbero effetto.

Veniva poco stante a Francesco una nuova chiamata per parte del vecchio amico della Repubblica il Duca d’Urbino: è così espressa (3):

Magnifici et potentes domini tamquam fratres

«Havendo io bisogno de l’opra de M.ro Francesco di Giorgio de lì per dieci o quindeci dì, prego le S. V. che li voglino dare licentia, chel possa venire fino in quì per el dicto tempo; che me ne faranno a piacer singulare, et potendo Io alcuna cosa che li sia grata et Il. S. V. mel lo faccino intender, lo farò di bona voglia, et cusì me gli offro. Ex foro sempronii, XVIII martii 1492.

Guido Ubaldus dux Urbini montisferetri comes.

Direzione: Magnificis Dominis tamquam fratribus dominis illustribus Gubernatoribus capitaneo populi Senarum.

Ignoro per qual motivo Guidobaldo ricercasse l’architetto di Siena, seppur non fu per sospetto di sè e dello stato suo, per quanto già vociavasi della non lontana calata dei Francesi; ignoro pure se Francesco siasi allora portato negli stali del Duca. Bonsì ebbe poscia licenza dalla signoria di recarsi a Napoli, del qual decreto si ha: Magister Franciscus Georgii habeat licentiam eundi Neapolim ad serviendo Duci Calabriae; non obstante sua conducta, e quindi:

  1. Codice della pubblica libreria di Siena segnato S. V. 9. Diverso da questo è l’altro Codice senese, pur di Giuliano, del quale si parla a pag. 163 e 241 delle Memorie per le belle Arti. Roma 1786, vol. II.
  2. Francesco Piccolomini nipote di Pio II.
  3. Gaye, doc. CLI.