Pagina:Mastriani - La cieca di Sorrento 2.djvu/120

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giamento nello stato di Beatrice avrebbe potuto esserle funesto), Gaetano avrebbe sempre aspettato un cenno del Marchese, per correre a quella felicità, alla quale più non ardiva sperare.

Era nel secondo piano del casino destinato per lo più alla duchessa di F... zia del Marchese, una stanza che era sempre chiusa. Nissuno poteva in essa penetrare tranne il Marchese, che ne conservava egli solo la chiave. Questa istanza era esclusivamente consacrata ad Albina di Saintanges, vale a dire che racchiudeva tutto quello che era stato di uso della donna infelice: eranvi oggetti che erano stati a lei cari e che il Marchese aveva conservati intatti; eranvi i mobili da lei prediletti e di suo uso quotidiano; eranvi le vesti e gli abiti di lei, non meno che quei piccoli arnesi per lavori donneschi, cui la madre di Beatrice si dava nelle sue ore di solitudine; eranvi i libri che ella solea legger di preferenza.

Ogni giorno il Marchese visitava questa stanza chiudendosi entro a chiave; pochi minuti ei vi restava. Era per tutti un mistero l’impiego che il Marchese facea di questi momenti; il dolore veste negli uomini fogge così diverse! Forse il Marchese piacevasi a pregare in quella stanza per l’anima della sventurata consorte; forse al pianto delle remmiscenze egli si abbandonava; certo è intanto che Rionero non ne usciva che tranquillo e sereno; il suo cuore sembrava più soddisfatto.

Parecchie volte Beatrice, durante la sua ce-