Pagina:Mastriani - La cieca di Sorrento 2.djvu/170

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ma stralunato e delirante, egli guardavala incessantemente e come si guarda un oggetto carissimo che tantosto si dovrà perdere per sempre. Quali erano i suoi sentimenti rispetto a Gaetano? Mal potremmo dirlo... Il Marchese comprendea che la precipua cagione della infermità di Beatrice era il figliuol di Pisani; senza volerlo, costui gli rapiva la figliuola, come il padre di lui gli avea morta la sposa. La scena dell’anello avea gittate nel seno di Beatrice il germe dell’atroce morbo che le troncava lo stame di vita; l’impression dolorosa che l’aspetto di Gaetano produceva sull’animo di lei per effetto di quel creduto sogno, è che mantenea sempre viva l’eccitazione mentale della fanciulla, avea di poi potentemente contribuito a sviluppar quel male onde la donzella si morìa. Queste cose non si dissimulava Rionero; laonde ben giusto era il sentimento di ripulsione che avrebbe dovuto ispirargli Gaetano... Ma questi non avea forse voluto, col nobile sacrificio di sè stesso, rimuover per sempre ogni ostacolo alla vita e alla felicità di Beatrice? Non era stato egli stesso (Rionero) quegli che gli avea comandato di vivere e di ravvicinarsi alla figliuola, nella speranza di salvarla? Non soffriva il povero Gaetano la più crudele espiazione, il più profondo dolore? Non era questi tutto amore, tutto abnegazione, tutto dilicatezza inverso quella famiglia? D'altra parte, Rionero avea nelle sue mani la sorte di quell'infelice: con una parola egli avrebbe potuto allontanar per sempre Pisani da Sorrento; con una parola lo a-