Pagina:Mastro-don Gesualdo (1890).djvu/181

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— Brava! mi piaci perchè sei giudiziosa, e cerchi di metter pace in famiglia... Non sai quel che c’è stato!... Mia sorella specialmente!... M’hanno fatto andare tutto in veleno anche il giorno delle nozze!...

Com’essa gli ispirava confidenza, col viso buono, stava per sfogarsi del rimanente, senza avvedersene, quando la zia Cirmena venne ad interromperlo dicendogli:

— Pensate al sagrestano; è lì che aspetta con sua moglie.

Don Luca, vedendo arrivare tanta grazia di Dio, finse di esser sorpreso. — Nossignore! Non siamo venuti per i dolci... Non v’incomodate, vossignoria! — Sua moglie intanto andava sciorinando la tovaglia che pareva quella dell’altare. Lui invece, per dimostrare la sua gratitudine, fingeva di guardare in aria, inarcando le ciglia dalla sorpresa.

— Guarda, Grazia!... Quanta roba!... Ce ne sono stati spesi dei denari qui! — Poscia, appena don Gesualdo volse le spalle, aiutò ad insaccare anche lui.

— Par d’essere appestati!... — borbottò donna Sarina che rientrava col borsone pieno insieme al canonico Lupi. — Neppure i suoi fratelli son venuti!... avete visto?...

— Poveretti!... poveretti!... — rispose l’altro agitando la mano dinanzi alla fronte, come a dire che coloro non ci avevano più la testa a segno. Poi si