Pagina:Mastro-don Gesualdo (1890).djvu/271

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gazzi che si spenzolavano quasi fuori della ringhiera, come stessero a rimondar degli ulivi; una folla tale che la signora Capitana, nel palco dirimpetto, minacciava di svenirsi ogni momento, colla boccetta d’acqua d’odore sotto il naso.

— Perchè non si fa slacciare dal Capitan d’Arme? — disse Canali che aveva di tali uscite.

Il barone Mèndola, il quale stava facendo visita a donna Giuseppina Alòsi nel palco accanto, si voltò colla sua risata sciocca che si udiva per tutta la sala. Donna Giovannina si fece rossa. Mita sgranò tanto d’occhi, e la mamma spinse Canali fuori dell’uscio. Poi disse a Fifì:

— Bada! La Capitana ti guarda col cannocchiale!...

— No! Non guarda me! — rispose lei facendo una spallata.

— Ne volete sentire una nuova? — seguitò il barone ostinandosi a cacciare il capo nel vano dell’uscio. — C’è un casa del diavolo, dalla Capitana!... Fa sorvegliare la locanda dov’è alloggiata la prima donna!... Suo marito stesso, poveretto!... Pare che ne abbia scoperto delle belle!... — Il Capitan d’Arme, seccato, fu costretto a rimbeccargli: — Perchè non badate a quel che succede in casa vostra, caro collega?

— Ehm! ehm! — tossì don Filippo gravemente. Dalla platea intimarono pure silenzio, giacchè s’al-