Pagina:Mastro-don Gesualdo (1890).djvu/34

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tranquillamente. — Alessio è ritornato col cane, ma il baronello non c’era.

— Oh, Vergine Santa! — cominciò a strillare la padrona, perdendo un po’ del suo colore acceso. — Oh, Maria Santissima! E dove sarà mai? Cosa gli sarà accaduto al mio ragazzo?

Don Diego a quel discorso si faceva rosso e pallido da un momento all’altro. Aveva la faccia di uno che voglia dire: — Apriti, terra, e inghiottimi! — Tossì, cercò il fazzoletto dentro il cappello, aprì la bocca per parlare; poi si volse dall’altra parte, asciugandosi il sudore. Il canonico s’affrettò a rispondere, guardando sottecchi don Diego Trao.

— Sarà andato in qualche altro posto... Quando si va a caccia, sapete bene...

— Tutti i vizi di suo padre, buon’anima! Caccia, giuoco, divertimenti... senza pensare ad altro... e senza neppure avvertirmi!... Figuratevi, stanotte, quando le campane hanno suonato al fuoco, vado a cercarlo in camera sua, e non lo trovo! Mi sentirà!... Oh, mi sentirà!...

Il canonico cercava di troncare il discorso, col viso inquieto, il sorriso sciocco che non voleva dir nulla:

— Eh, eh, baronessa! vostro figlio non è più un ragazzo; ha ventisei anni!

— Ne avesse anche cento!... Fin che si marita, capite!... E anche dopo!