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Pagina:Mastro-don Gesualdo (1890).djvu/535

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Così, nel crocchio, narrava le noie che gli aveva date quel cristiano — uno che faceva della notte giorno, e non si sapeva come pigliarlo, e non era contento mai. — Pazienza servire quelli che realmente son nati meglio di noi.... Basta, dei morti non si parla.

— Si vede com’era nato.... — osservò gravemente il cocchiere maggiore. — Guardate che mani!

— Già, son le mani che hanno fatto la pappa!... Vedete cos’è nascer fortunati.... Intanto vi muore nella battista come un principe!...

— Allora, — disse il portinaio, — devo andare a chiudere il portone?

— Sicuro, eh! È roba di famiglia. Adesso bisogna avvertire la cameriera della signora duchessa.


Fine.