Pagina:Matilde Serao, Beatrice (1890).djvu/33

Da Wikisource.

Beatrice 27


dalena, nascere Dubarry e diventare Carlotta Corday, nascere Cleopatra e diventare Beatrice!

Giacchè tutte le Muse che ispirarono i grandi poeti dell’umanità furono donne essenzialmente diverse, di tempi, di paesi, di condizioni così varie e così dissimili, che mai altre. Volti bianchi e volti bruni, fronti dove risiedeva viva la gioventù e fronti già tocche indelebilmente dagli anni, creature austere e fantasie capricciose, anime il cui maggior pregio era la debolezza e volontà violente di trionfatrici, tutte le forme plastiche e tutte le essenze spirituali formano la schiera delle ispiratrici: eppure sotto la carezza delle loro bianche mani, i cuori dei poeti si aprirono e nacque la poesia alata, folgorante per i cieli dell’are. Un solo grande vincolo le accomunava, le accomuna ancora, tutte quante ed è questo desiderio di essere la fonte, donde l’ingegno del poeta trarrà ogni beltà d’immagini e ogni prezio-