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60 Il ventre di Napoli

st’altra usuraia prende, a basso prezzo, tela e per callo e fazzoletti di cotone dai negozi: e li rivende alle povera gente. Ogni oggetto, naturalmente, è pagato molto più caro del suo valore: primo guadagno. Poi, come all’altra usuraia, bisogna pagare l’ nteresse del dieci per cento alla settimana, sulla somma. Questi debiti, complicati continuamente, pesano sulla esistenza delle povere donne, per mesi e mesi: talché, molto spesso, il grembiule si è consumato, la veste è lacera, le camicie sono bucate, la povera donna ne ha pagato tre volte il valore, e il debito rimane sempre uguale; donna Raffaela è furibonda, ella grida come una energumena, vuole strappare dal collo della donna il fazzoletto che le ha venduto, vuole scioglierle dai fianchi il grembiule e va gridando: Chesta è robba mia! T’aie arrobbato lu sango mio! Come l’altra, ella finisce per incassare quattro o cinque volte il capitale; come l’altra, ella è necessaria alla povera gente, la quale non reagisce mai contro queste violenze; come l’altra, ella non arrischia mai che piccoli capitali, preferendo di far piccoli e molti affari, dove non vi sono rischi, a grossi affari che offrono sempre dei pericoli.

Le agenzie private di pegni rappresentano l'u-