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IDILIO DI PULCINELLA
I.
Il sipario era venuto giù in un attimo, come in tutti i piccoli teatri dove si manovra con due cordicelle scorrevoli negli anelletti di ferro; dopo pochi applausi, l’intervallo cominciava. — Si era in aprile e nel teatro senza aperture si appesantiva un’aria calda e greve; i lumi a petrolio fumigavano un poco; per l’atmosfera della sala lunga e stretta si diffondeva una leggera nebbiolina; i monelli del lubbione avevano tolta la giacca ed erano rimasti democraticamente in maniche di camicia; la platea si vuotava e nei corridoi angusti girava l’acquaiolo, annunziato dalla monotona voce e dall’acuto odore di anici.
Nei palchi grande movimento di ventagli in mano alle signore — e per signore, intendo donne, perchè non vi era alcuna stella del firmamento aristocratico. La popolazione dei palchi