Pagina:Matilde Serao La moglie di un grand'uomo, 1919.djvu/193

Da Wikisource.

idilio di pulcinella 185


gola, per trionfare di quel pericolo.... Ecco: le ultime battute si compivano, le signore nei palchi si alzavano. Sofia era già in piedi...

Ma il pubblico soddisfatto del suo amato Pulcinella lo applaudiva senza fine: fu mestieri fermarsi un minuto per ringraziare e poi giù la tela: un sospiro profondo di sollievo. Niente; gli applausi aumentano, bisogna rialzare il sipario, ringraziare di nuovo: Sofia si mette sulle spalle lo scialle bianco, ma ha gli occhi fissi sul palcoscenico. Ad un tratto una voce dice una parola; due, tre, cinquanta la ripetono, è un grido solo:

— Maschera, maschera!

Egli era perduto. Il pubblico voleva vedere il suo viso, voleva vedere l’uomo che si nascondeva sotto la maschera di Pulcinella: Sofia lo guardava con la ciera fredda e disdegnosa della prima sera. Esitò....

— Maschera! — ruggì il pubblico sovrano. Allora con un gesto disperato strappò la sua maschera e mostrò il viso disfatto di un morente; fissò lo sguardo sulla fanciulla; ma sul volto di lei lesse un dolore così fiero, un disprezzo così intenso, che abbassò la testa, comprendendo la sua condanna.

Qui finisce l’idillio di Pulcinella, perchè egli