Pagina:Matilde Serao La moglie di un grand'uomo, 1919.djvu/209

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commedie di salone 201


na nell’amore! Scegliere. Chi? Sentiva di amarli egualmente, sentiva che tutti e due le erano necessari, non poteva neppur figurarsi di dover annullare uno di quei nomi dalla sua mente, di cancellare una di quelle immagini dall’anima. Era impossibile, impossibile, impossibile. Le si chiedeva una cosa ingiusta, era sdegnata contro quella domanda. Tutto cadeva, tutto cadeva, tutto precipitava nel nulla: la bella armonia era turbata e rotta, la pace era scomparsa, bisognava scegliere: cioè amarne uno solo, far sacrifizio di un affetto all’altro, soffocare una delle coscienze, morire per metà. Volle farlo, volle decidersi, accumulò gli argomenti che dovevano difendere e far prevalere la causa di uno dei due giovani, prese anche una determinazione e cercò di fortificarsi in essa; fu inutile: il momento dopo pensava all’altro. Passò giorni tristissimi, stanca, sfiduciata, in preda a dubbi crudeli, abbandonata a tormentose esitanze: era uno stato insopportabile. Allora preferì l’abbandono completo, lo schianto intiero: distaccò da sè tutto l’amore, rinunziò ad ambedue. Leone ed Everardo la giudicarono una civettuola comune; ma essa non si curò di spiegar loro il mistero del suo cuore.

La bionda fanciulla ha molto sofferto, ha tra-