Pagina:Matilde Serao La moglie di un grand'uomo, 1919.djvu/225

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ECHI



Il ventriloquo.


Il famoso cantante Caruso non è soltanto un tenore applaudito nei due mondi: è anche un buon ventriloquo. Per chi non lo sa, ventriloquo è chi parla in modo da dare a chi lo sente l’illusione che parli qualcun’altro. Caruso narra a questo proposito un curioso aneddoto:

— Ero stato invitato una mattina in un magnifico parco sulle rive dell’Hudson. Dopo che ebbi cantato, fui pregato di dare una seduta di ventriloquismo. Acconsentii e, mettendomi sotto un albero altissimo gridai alzando la testa verso il folto fogliame. «Ehi, che fai lassù?». Con una grande sorpresa una voce infantile mi rispose: «Non faccio nulla di male, signore. Mi son nascosto qui per sentirvi cantare». «Ma chi è che v’ha dato il permesso?» «Signore, un servitore di mio cugino».

Tutti gli invitati si guardavano con aria soddisfatta. — «Bene — io gridai — non importa, vi perdono. Ma badate a non cadere, e cercate di non farvi vedere. — «Grazie, signore fece la piccola voce. Ed io mi volsi con aria di trionfo verso gli ascoltatori che mi acclamarono. — «Mai — dicevan ogli invitati — mai e poi mai abbiamo sentito un ventriloquo così perfetto.

— E neanche io — aggiunse Caruso quando narra la cosa.