Pagina:Matilde Serao La moglie di un grand'uomo, 1919.djvu/32

Da Wikisource.
24 matilde serrao


giadra e di darle tanti e tanti di quei baci! È anche un bel carattere, un carattere d’oro, sempre ilare, sempre di buon umore, pronta allo scherzo, piena di spirito, punto schizzinosa, malinconica mai. Andremo d’accordo; io non posso soffrire le fronti pensierose, massime nelle persone che amo; mi sembra che celino sempre un segreto dolore, un dolore che non conosco e che non posso lenire, o di cui forse sono la causa involontaria. Sofia, la mia futura cognata, ha la virtù di irritarmi con quel suo volto freddo ed impassibile: quando lei compare, l’anima mi si chiude, muore il sorriso sulle labbra, e rilucesse il più bel sole di primavera, mi pare di essere in una oscura e grigia giornata di novembre. Non ho nemmeno più il coraggio di scherzare con Lulù; quella Sofia disperde la gioia. Ella forse si è accorta della cattiva impressione che mi fa, perchè mi saluta senza guardarmi, non mi dà la mano, mi risponde con brevissime frasi, si è accorta della mia antipatia. Forse se ne dispiace.

.... Lulù ride sempre. È molto giovane. Non mi rivolge mai una parola sul serio, ed anche se vuol farlo, non ci riesce e sembra che voglia burlare. Dice di amarmi, poi si mette a ridere e parla di altro. Mi vuol bene, ma non è amore