Pagina:Matilde Serao La moglie di un grand'uomo, 1919.djvu/44

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sguardi singolari; per sere intiere non si parlavano, ma l’una studiava i modi dell'altro. Non sedevano mai d’accanto, ma Roberto trovava sempre modo di prendere il lavoro o il libro che aveva toccato Sofia; talvolta costei non compariva e Roberto, sempre più inquieto, fissava la porta chiusa, rispondendo distrattamente a quanto gli si diceva; talvolta, cinque minuti dopo la comparsa di Sofia, egli prendeva il suo cappello e partiva. La fanciulla impallidiva, un cerchio nero le si formava sotto gli occhi; si decise a non farsi vedere più. Si chiuse ogni sera per otto giorni nella sua camera, fremente d’impazienza, soffocando i suoi lamenti...

Una sera Lulù entrò nella camera:

— Vuoi farmi un favore? — le disse.

— Che desideri?

— Ho bisogno di scrivere un bigliettino. Roberto è solo, fuori sul terrazzo. Va a fargli compagnia tu. —

— Ma io...

— Vuoi continuare a star chiusa? Tanto ti costa il contentarmi?

— Verrai presto almeno?

— Il tempo per metter giù quattro righe.

Sofia si avviò verso la terrazza, cercando di avvalorare il suo cuore per quei pochi minuti.