Pagina:Matilde Serao La moglie di un grand'uomo, 1919.djvu/46

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E senza neppure salutarla, andò via anche lui con un gesto disperato. Lulù lo seguì con lo sguardo e restò tutta pensosa.

— Uno di qua... uno di là — essa mormorava — e prima? basta, bisognerà che mi ci metta io!


V.


— .... Per tutte queste buonissime ragioni, io non posso sposare il signor Roberto Montefranco — conchiuse Lulù a sua madre.

— Sono ragioni assurde, fanciulla mia — rispose la madre, scuotendo il capo.

— Insomma, vuoi che io te la dica chiara e netta? Roberto non mi piace e non lo sposo!

— Almeno qui c’è franchezza; ma è sempre un capriccio. Roberto ti ama.

— Si consolerà.

— È corsa una parola.

— Si riprende. Non siamo più ai tempi dei matrimoni per forza.

— Che dirà il mondo?

— Madre definisci il mondo?

— La gente!

— Chi è la gente? non la conosco; non ho obbligo di essere infelice per la signora gente.