Pagina:Matilde Serao Piccolo romanzo.djvu/30

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voce incantatrice. Assai di più: quell’uomo veniva in casa e le parlava di amore. Oh come ho intesa tramutata la voce di mia madre, nel momento di questa strana confessione, che le faceva rivivere tutto il passato! Ella si nascondeva la faccia fra le mani, e alla poca luce della lampada, che ardeva innanzi alla Madonna della Seggiola, io ho veduto scorrere le sue lagrime. Allora io mi sono inginocchiata innanzi a lei e l’ho pregata di perdonarmi, se io, figlia sommessa, figlia obbediente, figlia rispettosa, mi permettevo di chiederle una cosa: l’ho pregata di perdonarmi, se le chiedevo di sollevare tutti i veli del passato, se le chiedevo quello che era il segreto della sua esistenza: l’ho pregata di perdonarmi, se rompevo la distanza che vi è fra madre e figliuola, se consideravo soltanto di essere una donna, una donna lì lì per perdersi, e che chiede dalla migliore sua amica una parola di salvazione. Io volevo sapere da mia madre, se una donna che porta un altro amore nel matrimonio può conservarsi onesta; se una donna che incontra ogni giorno l’uomo che è il dolce peccato, può salvarsi dal peccato; se vi è una forza, nella coscienza, che resista alla tentazione quotidiana, quando tutto, tutto vi mette in ten-