pittori raffigurano in sua figura serena e pia accanto alla giovinetta predestinata, sant’Anna, non è, forse, nella sua aureola di madre di Maria, non è patrona di paesi esotici, di città straniere e non è, in Italia, patrona sui monti e sulle spiagge, non è, in Napoli, patrona di tutti i Napoletani, dopo San Gennaro e patrona venerata di certi quartieri? San Giuseppe, lo sposo di Maria, non è il patrono dei patroni, poiché nel suo soave nome benedetto, in tutte le parti del mondo, si tendono a lui le mani congiunte di tutti coloro che lo considerano come loro protettore, poiché salgono, sino al buon vecchio legnaiuolo di Nazareth, dal bastoncello fiorito, salgono sino a colui che guidò amorosamente i primi passi di Nostro Signore per le vie di Galilea, salgono a questa figura di bene, di pietà, di dolcezza, che é Giuseppe di Nazareth, le orazioni più ferventi di chiunque prega, spera e invoca bene, poiché vi é chi lo chiama a benedire la vita e chi lo appella a benedire la morte? E il grande tau-