Pagina:Matilde Serao Saper Vivere.pdf/18

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amico, rispettabile, di famiglia; ha un protettore dei suoi fratelli, un grande avvocato di casa, un grande medico di casa, qualche personaggio, infine, per cui affetto, la devozione, la riconoscenza, creano un obbligo di eleggerlo compare. E allora lo sposo si contenta, di prendere il compare, proposto dalla famiglia della sposa. A ogni modo, sono proprio i sentimenti di stima, di reverenza, di gratitudine, quelli che debbono determinare gli sposi alla scelta di un compare. Scegliere un compare solo perché è nobile, e si è vanitosi, sceglierlo solo perché è ricco, e si vuole un sontuoso dono, è cosa degna di severo biasimo. Questi compari qui, di parata, tolgono subito il carattere di tenerezza e di amabilità alle nozze. Già, i padrini di parata si seccano enormemente di parare, e vengono alla chiesa di malumore, e portano un dono, offrendolo a muso storto, e se ne vanno via, prima che gli sposi partano pel viaggio di nozze: dopo, chi si è visto, si è visto! Il padrino di matrimonio diventa parente — se è tale, la parentela si duplica; diventa amico — se è tale, l'amicizia si rinforza — diventa un consiglio, una guida, un sostegno nella vita. Mettiamoci un poco di poesia, in questa vita! Meglio un anello che costi cinquecento lire, invece di tremila, il giorno del matrimonio e un amico di più nella esistenza. Si fa a meno di chiamare duca o principe, il compare, ma dagli sposi si può ricorrere a lui, in qualunque circostanza felice o infelice. Forse, per molte coppie, che sono corrose dalla ambizione o dalla cupidigia, queste parole non serviranno a nulla: ma per tutte le altre coppie, serviranno. La famiglia che sceglie il compare, gli fa un invito intimo: quando ha accettato, gli scrive un invito formale. L’altra famiglia conferma

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