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dal suo viaggio, allora ci vuole un’altra grande somma: per lo più, alla fine del viaggio, la coppia è di malumore, perché non ha denaro. Naturalmente, gli sposi eviteranno qualunque compagnia: non faranno, nelle città che visitano, se non qualche visita importante, di rigore, a persone che conoscono. Con tutto questo, la sposa deve portar seco, tutti o quasi tutti i suoi vestiti eleganti. Non è vero, che in viaggio, ci si vesta semplicemente! Per ferrovia, sì; ma quandi ci si ferma, bisogna mettersi sempre in molta toilette. Se lo sposo incontra un amico, una conoscenza, anche un indifferente, bisogna che lo presenti subito alla sposa, perché costui non creda che egli sia in avventura amorosa illegale; dopo, cortesemente, può licenziarsi da costui e restar libero con la sua compagna. Gli sposi sono tenuti a far sapere loro notizie alle famiglie. ma se si amano molto, se sono felicissimi, si perdona loro, se mandano soltanto dei dispacci. Un viaggio di nozze per persone occupate - voglio dire lo sposo - non può durare più di un mese. Per chi è ricco, e disoccupato, ha il gusto dei viaggi belli, può durare anche sei mesi. Anzi, allora il viaggio diventa chic, quando dura sei mesi.

XVIII. Partecipazioni


La partecipazione classica, quella sempre alla moda, è fatta dai parenti della sposa e dai parenti dello sposo, sulle due facciate del duplice cartoncino: vale a dire che genitori, o zii, o fratelli maggiori, o tutori, o qualunque parente faccia le veci dei genitori morti, dichiarano le nozze della fanciulla parente, col giova-

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