Pagina:Matilde Serao Saper Vivere.pdf/57

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li, scritte dalla padrona di casa, poiché è sempre lei, che invita, a nome di suo marito. Bisogna rispondere subito, se si accetta o no. Nei pranzi di mezza cerimonia, la sontuosità è minore, ma la raffinatezza è maggiore, si deve vedere che la signora si è occupata di persona del menu, delle primizie, come legumi, frutta, caccia, che si è occupata dei fiori, dell’addobbo della tavola. Ella è sempre in abito scollacciato, ma meno che nei pranzi di cerimonia: la scollacciatura è a scialle, a quadrato: lo strascico è meno lungo: i gioielli sono elegantissimi, ma non ricchissimi. Il padrone di casa è sempre in marsina, ma non in cravatta bianca: appena spunta maggio, può indossare lo smoking e il panciotto bianco: così, i suoi invitati porteranno la marsina e la cravatta nera, e nella crescente primavera lo smoking e il panciotto bianco. Nei pranzi di mezza cerimonia, si è meno rigorosi sull’ora dell’arrivo: vi è il così detto quarto d’ora di rispetto, il quale, talvolta, si prolunga sino a trenta minuti. La padrona di casa, quindi, in quell’intervallo, fa sedere i primi arrivati, apre delle conversazioni, cerca di avere molta vivacità, per calmare le impazienze di quelli che hanno fame e non vogliono dimostrarlo. Il cerimoniale per recarsi nella sala da pranzo, è sempre il medesimo: chi si avvia primo, è il padrone di casa con la signora più importante, e la padrona di casa chiude la marcia. Il pranzo di mezza cerimonia è più breve ed è più divertente. Vi si può fare una conversazione generale più briosa, mostrare il proprio spirito, intavolare una discussione viva, ma amabile: ciò è richiesto, anzi, e gli uomini e le donne di spirito sono invitati a questi pranzi, appositamente. Curare che il servizio sia rapido: che regni più gaiezza che imponenza:


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