Pagina:Matilde Serao Saper Vivere.pdf/92

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dienza pomeridiana in redingote nera, pantaloni chiari, cravatta di raso a rabat, di fantasia, guanti grigioperla: se si e in lutto, si spezza il lutto. Già, quando si e in gran lutto, non si va a Corte: e il lutto stretto o il mezzo lutto, si può spezzare per un giorno. Tanto gli uomini quanto le signore formano due gruppi, staccati l'uno dall’altro, e quando Sua Maestà la Regina si degna di apparire, si formano in due file. Ella, ordinariamente, con la suprema grazia che la distingue, passa, di signora in signora, e ognuna di esse le è presentata dalla dama di servizio, in quel mese: e, presso ognuna delle signore, si ferma un momento, dice due tre parole anche una frase, ma è sempre opportuna, appropriata, squisita. Quando ha finito di conoscere, diciamo così, le signore che le sono state man mano presentate, Sua Maestà si fa presentare, man mano, dai suo cavaliere d’onore, tutti gli uomini, dice a ognuno una parola e passa innanzi. Solo quando Ella si e ritirata, vanno via tutti, uomini e donne. Dopo di che, ognuno di costoro ha acquistato il diritto di essere invitato ai balli di Corte: ma ciò non si acquista facilmente, poiché si deve passare per un primo periodo, dopo la domanda, di esame, fatto molto prudentemente, molto benignamente, ma esame! Il cerimoniale per prendere parte ai balli presso i principi ereditari o principi reali, è perfettamente il medesimo.

III. Lettere, suppliche, dediche alla Regina

L'errore comune, nella folla di gente che si dirige per lettera per supplica, per domanda, alla Regina, è che Sua Maestà non riceva ciò che le è indirizzato. Tutto

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