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questi ad essere luminosi nell’idrogene per 25’ o 30’. Anche per le lucciole spente nel gas idrogene succede che coll’aria o meglio coll’ossigene aggiunto ritornano vive, e la fosforescenza ricompare all’istante, quando non si tardi più di 15’ o 20’.
Osservai costantemente che negl’insetti interi, prima che la luce cessi del tutto, viene a mancare l’intermittenza.
Qualche ora dopo che le lucciole o i segmenti luminosi hanno cessato di splendere, si ottiene una debole ma visibilissima luce, schiacciando sulla mano i segmenti stessi la qual luce però non dura che un momento.
Riferirò ora le esperienze le più concludenti che ho fatte studiando l’azione delle lucciole e dei soli segmenti luminosi sull’aria atmosferica e sull’ossigene. Ho messo in una campana di vetro graduata nove lucciole vive, e un numero simile di segmenti in altra uguale quantità d’aria. Dopo 24 ore le lucciole non splendevano più, mentre i segmenti erano ancora, benchè debolmente, luminosi. Fu analizzata l’aria rimasta nelle due campane, 36 ore dopo. L’ossigene era interamente scomparso ed era stato rimpiazzato dal suo volume di acido carbonico. In 11,8 cent. cub. d’aria atmosferica in cui erano le lucciole, furono trovati 2,4 cent. cub. d’acido carbonico. Coi soli segmenti luminosi, tutto l’ossigene non era scomparso.
Le lucciole si mantengono vive e splendenti nel cloro puro, come vi si mantengono splendenti i suoi segmenti. Cessate in questo gas la vita e la fosforescenza, esse non ricompariscono ne introducendovi l’aria, ne colla presenza dell’ossigene, nè col calore. Le lucciole e i suoi segmenti anche schiacciati non si mostrano più fosforescenti.
Le lucciole che sono state 24 ore nell’aria atmosferica in una campana di vetro, dopo aver cessato di splendere, e di vivere, se si scaldano con una lampada, ritornano per un istante leggermente luminose.
Ho messe le lucciole vive e splendenti nel gas ossigene