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la scarica della torpedine, e l’apparecchio adoperato a questo fine è assai semplice. Si colloca la torpedine colla sua pancia o colla sua schiena sopra un largo piatto metallico, come sarebbe lo scudo di un elettroforo ben isolato e si posa sull’altra faccia del pesce un piatto simile tenuto con un manico isolante. Ciascuno dei due piatti è munito d’un filo metallico, sulle estremità superiori di questi due fili sono attaccate con gomma due foglioline d’oro che vengono così a pendere in basso. Si dispongono i due piatti in maniera che le due foglioline sieno in grande prossimità. Convien scegliere per questa esperienza una torpedine vivace più che sia possibile. Comprimendola col piatto superiore, e cercando nel tempo stesso di condurre le due foglioline d’oro a contatto, non è raro il veder brillare la scintilla fra le medesime. È naturale che il fenomeno sia difficile a scorgersi, giachè convien cogliere il momento della scarica e combinare in questo momento una tal distanza fra le foglie d’oro, perchè la corrente possa produrre la scintilla.

Tutti i fenomeni della scarica o scossa della torpedine sono dunque dovuti a una corrente elettrica. L’apparecchio da cui questa corrente è prodotta consiste in due organi particolari, chiamati organi elettrici della torpedine; le due faccie opposte di questi organi mostrano stati elettrici contrarii; la faccia dorsale è positiva, la faccia ventrale è negativa. La torpedine dà volontariamente la scarica, ed ogni esterna irritazione non agisce sull’organo elettrico che per l’intermezzo della volontà dell’animale e di fatti, siccome la scarica passerebbe attraverso l’animale stesso se non vi fossero archi esterni e conduttori per riceverla, ne viene che l’animale o non ne dà o cessa immediatamente di darne, quando non è toccato ed è fuori dell’acqua, o


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