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organiche d’un nervo vengono, per una cagione qualunque, smosse dalla loro posizione, l’etere o più propriamente il fluido nerveo, è messo in un certo movimento dal quale la sensazione o la contrazione procedon secondo che si propaga fino al cervello oppure al muscolo. La corrente elettrica, gli agenti stimolanti, il calore, le azioni chimiche e meccaniche, l’atto della volontà inducono quel movimento nelle particelle dell’etere. Un’alterazione qualunque nella struttura dei nervi impedirà la propagazione di quel movimento. La propagazione della corrente del fluido nerveo, comunque generata, si farà con diverse leggi, secondo la diversa organizzazione dei nervi.

Procuriamo ora di darci ragione delle leggi dell’azione della corrente elettrica su i nervi.

Ammettiamo che la corrente la quale percorre un nervo nella sua lunghezza determini uno spostamento nelle particelle del corpo per cui scorre, nel senso della sua direzione, come ce lo provano le sperienze di Porret e di Bequerel; ammettiamo che questo spostamento sia accompagnato da movimenti vibratorii del fluido nerveo, che si propaghino fino alle estremità del nervo, e nella direzione dello spostamento delle particelle del nervo stesso. Questa corrente del fluido nerveo produce la sensazione se è diretta dalle estremità del nervo verso il cervello, produce al contrario la contrazione se è diretta dal cervello alle estremità dei nervi.

Siegue da ciò che una corrente elettrica che traversa un nervo normalmente alla sua lunghezza non potrà produrre alcun fenomeno. La corrente diretta produce una contrazione, allorchè entra nel nervo, produce al contrario una sensazione, allorchè cessa, e ciò perchè le particelle organiche del nervo smosse dalla posizione loro nella direzione della corrente, dovranno onde rimettersi nel loro stato primitivo, muoversi al cessase della corrente in una direzione contraria a quella della corrente stessa. Averrà il contrario trattandosi della corrente inversa.