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reti e la materia contenuta, si opera meglio l’assorbimento della porzione liquida di questa materia.

L’influenza che ha nell'alterare la digestione il taglio dei nervi dell’ottavo pajo, deve in parte attribuirsi alla cessazione del movimento delle pareti dello stomaco che da questi nervi è di certo influenzato; oltre di che poi il taglio di questi nervi porta un disturbo grande in altre funzioni troppo necessarie all’integrità dell’economia animale.

La digestione delle sostanze amilacee, la trasformazione di queste sostanze nell’organo digerente, sono fenomeni non ancora abbastanza rischiarati dall’osservazione. Mi limiterò perciò a dirvene quel poco che mi sembra ben stabilito.

Bouchardat e Sandras hanno introdotto nello stomaco di alcuni cani una certa quantità d’amido, o allo stato di gelatina o semplicemente sospeso nell’acqua. Questi animali furono uccisi dopo un certo tempo più meno lungo, e si ricercò nello stomaco è negli intestini la presenza dell’amido o dei suoi prodotti.

È assai curiosa l’osservazione fatta da questi chimici della non acidità costante trovata nel liquido dello stomaco, negli animali nutriti col solo amido; si direbbe che la secrezione del sugo gastrico è eccitata dalla presenza delle sostanze azotate neutre per la dissoluzione delle quali è necessario. Nè negli intestini, ne nel chilo si rinvenne mai traccia d’amido; nel solo stomaco se ne ebbero indizj. Fu cercato lo zucchero nelle materie dello stomaco, del duodeno, dell’intestino tenue, nel sangue. l’apparecchio di polarizzazione di Biot fu adoperato, ma senza alcun resultato, che indicasse la presenza dello zucchero; ed egualmente non si scoprì lo zucchero, tentando d’eccitare in quelle materie la fermentazione alcoolica coll’aggiunta del lievito di birra. Bouchardat e Sandras attribuiscono ad un errore d’osservazione lo zucchero che Gmelin e