Pagina:Mattielli - Della vita e degli scritti di Gian Giacomo Mazzolà, Padova, Sicca, 1846.pdf/36

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caratteristica del secolo e de’ suoi traviamenti. Bambina nello spuntare de’ primi suoi raggi, e alimentata da poche ma sane teorie, fu costretta per le condizioni dei tempi andar tentone fra le tenebre dell’ignoranza e del cieco empirismo, all’ora singolarmente in cui con essa tutte le scienze per il decadimento dell’età di mezzo e per le diverse tendenze bruttaronsi nell’errore, e neglette e disprezzate da molti, ricoverarono sotto il tetto di pochi fortunati; perchè nelle accanite guerre fraterne fu anche assai se ad alcuni rimanesse il pensiero di custodire la fiacola della sapienza, e di tramandarla religiosamente ai nipoti. Col risurgere delle scienze risurse per la Medicina un’èra novella; ma la stagione de suoi vitali progressi venne segnata dallo spirito d’indagine, con cui disipare la fitta nebbia che l’umano intendimento avvolgeva. A questo proposito il padre della Storia naturale, Cuvier, così dice nelle Opere sue: «Tutto ciò che lo spirito umano far potea con quei mezzi che gli furono trasmessi dall’antichità, e con quelli che dal medio-evo e dal secolo decimoquinto furono scoperti, fu nel sedicesimo secolo posto ad esecuzione. Ma si mancava d’uno strumento importante, cioè della vera logica, della logica d’induzione, ch’è indispensabile alle scienze di cui ci occupiamo. I filosofi scolastici non s’erano attaccati che alla parte della filosofia di Aristotile, che riposa sul sillogismo; partivano da un principio stabilito dall’autorità, e non dall’osservazione; e co’ mezzo d’una serie di sille-