Pagina:Maturin - Melmoth, I, 1842.djvu/124

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sono venuto a trovarvi, ed in cui io solo posso apprestarvi soccorso. — Voi, demonio! — Demonio? — L’espressione è dura. È stato un demonio, ovvero un uomo, che qui vi ha collocato? Sentitemi, Stanton. No, non cercate di tanto invilupparvi in questa mezzo consunta coltre; dessa non potrà far sì che non vi giungano alle orecchie le mie parole. Credetemi, che, quand’anco v’ingolfaste tra le nubi, che rinserrano i fulmini nel loro seno, voi sareste obbligato ad udire le mie parole! Stanton, riflettete al misero stato, cui siete ridotto. Questa cella disadorna e nuda, che mai offre ai vostri sensi, allo spirito vostro? Delle pareti imbiancate, scarabocchiate col carbone o col lapis; e questi sono i capo-lavori della immaginazione dei vostri predecessori. Voi avete, lo so, del gusto pel disegno; ebbene! voi potete in esso perfezionarvi durante il vostro soggiorno qui. Veggo delle sbarre di ferro a traverso delle quali il sole risplende su di voi come una matrigna, ed i zefiri per vostro tormento sem-