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Pagina:Maturin - Melmoth, I, 1842.djvu/128

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no avidamente i grossolani cibi che vengono loro presentati, ed io non posso che con grandissima ripugnanza avvicinarmeli alla bocca. Essi dormono talvolta profondamente, ed il mio riposo è peggiore delle loro vigilie. Io provo tutti i loro mali, e non ho alcuno de’ loro ristori. Essi ridono, li sento; oh! perchè non posso ancor io ridere al pari di loro! — Ed allora farete di tutto per imitarli nelle loro stravaganze e follie, e questo tentativo sarà come una invocazione al demone della demenza, perchè voglia da quel momento venire a prender possesso del vostro spirito.

Melmoth pose in opera ben molte altre minaccie e tentazioni, troppo orribili per dover essere qui riferite. Fra questa se ne numeravan di quelle, che non erano nulla meno che esecrande bestemmie. Stanton lo ascoltava fremendo. Ecco quale fu la perorazione di cotesto discorso veramente diabolico;

Salvatevi, deh! salvatevi per sempre; rientrate nella vita, ricuperate la sanità insieme con la libertà. La