Pagina:Maturin - Melmoth, I, 1842.djvu/132

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dizione necessaria alla mia esistenza, invano ho percorso l’Irlanda, dove mi dicono che abbia avuto i natali. Forse noi ci rivedremo per l’ultima volta nel....

Quando Melmoth ebbe terminata la lettura del manoscritto si curvò sul tavolino avanti al quale era assiso, e si nascose il capo fra le mani. Egli aveva i sensi come smarriti e lo spirito in uno stato tale, che lo stupore era frammisto alla irritazione. Dopo essere stato alcuni istanti in quella positura si alzò per un involontario trasalimento, e gli parve di vedere che il ritratto lo guardasse fissamente. Desso era collocato ad una molto breve distanza dal tavolino, e questa sembrava anco diminuita in parte dalla luce, dalla quale era rischiarato. Melmoth credette per un momento, che il ritratto stesse per aprire la bocca, aprir gli occhi e manifestargli la misteriosa esistenza dell’originale. Si pose ancor egli a contemplare la pittura; il più profondo silenzio regnava in tutta la casa: essi erano soli insieme. Alla fine l’illusio-