Pagina:Maturin - Melmoth, I, 1842.djvu/151

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affrettò a salire su per l’erta, e già già non più di pochi piedi era lontano da quel oggetto, che dì e notte gli teneva ingombrata la mente, ed avrebbe potuto quasi toccarlo, se stesa avesse la mano. Non gli rimaneva da fare che un passo per giugnere alla sommità della rupe; si attiene arrampicandosi ad un masso, questo frana, si distacca e Melmoth cade giù rotolando fino al basso, ove sembra che le onde siano preparate per inghiottirlo.

Dapprima egli non si accorse di tutta la profondità della caduta; intese bensì il fragore dell’acqua che si divise in due parti. Egli andò in un momento al fondo ed incontanente ritornò alla superficie. Si dibatteva senza poter trovar nulla da afferrare. Il suono di migliaia di trombe romoreggiava nelle sue orecchie; delle fiamme ardenti gli uscivan da gli occhi. Finalmente perdette la conoscenza, e non riprese l’uso de’ sensi, se non dopo il giro di parecchi giorni, quando si ritrovò nel suo letto, con la vecchia governante vicina