Pagina:Maturin - Melmoth, I, 1842.djvu/178

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risolvetti di oppormi validamente a qualunque risoluzione prender volessero per farmi abbracciar quello stato; ma la sera, rientrato nella mia cella, provai qualche dubbio se questa mia ripugnanza non fosse un delitto. Il silenzio e la notte rendettero l’impressione più profonda, e rimasi più ore senza dormire, pregando Iddio di volermi illuminare, e di concedermi la forza onde oppormi non dovessi alla sua volontà; ma supplicandolo di manifestarmi cotesta volontà in una maniera incontestabile. Finalmente aggiunsi, che se le sue mire sopra di me non erano quelle della vita religiosa, sperava che mi sosterrebbe nella mia risoluzione di tutto sopportare, piuttosto che profanare questo santo stato con de’ voti forzati e fatti con lo spirito ripugnante. Per rendere più efficace la mia preghiera a lui la offrii primieramente a nome della santa Vergine, poi di quello del patrono della mia famiglia, infine a nome del santo sotto la protezione del quale io era stasto posto nascendo. Passai una notte