Pagina:Maturin - Melmoth, I, 1842.djvu/21

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lei sapeva tormentare o spaventare le sue vittime, fino a persuaderle della verità di un potere, per cui più di una volta ha poste le anime più forti in balia delle più deboli.

Tale era la creatura alla quale il vecchio Melmoth parte per credulità, e molto più per avarizia, aveva confidata la cura de’ suoi giorni. Giovanni si avanzò in mezzo a quel gruppo riconoscendo gli uni, veggendo altri con pena e dispiacere, e diffidando di tutti. La vecchia governante gli fece una molto amichevole accoglienza: Ecco, disse ella, la mia testolina bianca; (notate, che egli aveva i capelli neri al pari dell’ebano) e dicendo queste parole voleva alzare la rugosa sua mano sul capo di Giovanni con un movimento, che teneva il mezzo tra una benedizione ed una carezza; ma la difficoltà che provò le fece conoscere, che quella testolina erasi alzata di un piede dall’ultima volta, che l’aveva carezzata. Al primo presentarsi di Giovanni tutti gli uomini che ivi si trovavano, si alzarono con i contrassegni di quel