Pagina:Maturin - Melmoth, I, 1842.djvu/230

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di un barbaro e disumano nostro congiunto. Noi dobbiamo perdonare al primo, perchè i nostri genitori sono ancor essi rimasti ingannati. O mio fratello, se sapeste quante cose ho da dirvi!

«Io fui educato per ordine di nostro zio, la cui influenza nella nostra famiglia quanto sul nostro infelice padre, è tanto illimitata; fui, dissi, educato con sentimenti di ostilità contro di voi, come se aveste cercato di privarmi de’ miei diritti naturali e di disonorare la nostra famiglia introducendoci un illegittimo erede. Ciò che vi ho detto non è forse sufficiente a giustificare in qualche modo la crudele freddezza, che vi dimostrai al nostro primo incontro? Fino dalla culla mi avevano insegnato a temervi ed odiarvi; a temervi siccome un impostore, ad odiarvi siccome un acerrimo nemico. Tale era il piano del barbaro consigliere. Egli giudicò che l’influenza che aveva sul nostro genitore non fosse sufficiente per soddisfare la sua ambizione di dominare da deposta sulla nostra fa-