Pagina:Maturin - Melmoth, I, 1842.djvu/241

Da Wikisource.
228

del tuono baldanzoso che mi aveva ispirato egli stesso, fece osservare ai miei genitori, che faceva d’uopo pensare alla mia educazione. Dessi avevano tanto appreso ad eseguire ciecamente i suoi voleri, che non glielo ricusarono; io medesimo vi acconsentii quasi per miracolo; ma intanto che la carrozza mi conduceva al luogo destinato, io non cessava di ripetere al vecchio zio, che mi volle accompagnare: ricordatevi, che non conviene che il mio fratello si faccia religioso....

A questo passo della lettera di mio fratello, trovai uno squarcio ben lungo, che mi riuscì impossibile di poter intendere; lo che fu da me attribuito all’agitazione, che sembrava aver lui provata scrivendo. La vivacità e l’ardore del carattere di mio fratello comunicavasi in certo modo al suo scritto. Ecco le prime linee, che per me si poterono leggere dopo le cancellate.

«.......È cosa molto singolare, che voi dopo essere stato l’oggetto del mio accanito odio, diveniste per