Pagina:Maturin - Melmoth, I, 1842.djvu/282

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La confessione avea già avuto principio. Io sentiva i miei confratelli ritornare uno presso l’altro dalla chiesa, e richiudersi le porte delle loro celle. Incominciai a temere, che mi si volesse escludere dall’accostarmi al sacramento, e che cotesta esclusione da un diritto sacro ed indispensabile, non fosse il principio di una sequela di misteriosi rigori. Continuai ciò non pertanto ad aspettare, e fui alla fine chiamato ancor io. Questa cosa mi restituì il coraggio edadempii con calma a’ miei doveri. Terminata che ebbi l’accusa delle mie colpe, mi fu semplicemente dimandato, se mi accusassi di avere interiormente mancato a qualche mio essenziale dovere, se avessi nulla di riservato? Avendo io date delle risposte negative, fui lasciato partire. In quella medesima notte il portinaio morì. L’ultimo mio plico era stato spedito alcuni giorni innanzi; io non aveva più nulla a temere; nè persona vivente, nè una linea scritta, che potessero contro me testificare. Sentii in me rinascere la speranza