Pagina:Maturin - Melmoth, I, 1842.djvu/316

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avanzi della cucina e talvolta obliavano ancora di portarmelo. Io non vi annoierò, signore, col darvi un minuto ragguaglio di quanto soffrii, e solo basterà che io vi descriva una sola di quelle giornate, dalla quale potrete giudicare tutte le altre.

Sentii suonare il mattutino; discesi e m’inginocchiai alla porta della chiesa, ove io non osava entrare per l’avuto interdetto, siccome vi ho detto poc’anzi. Ritornato alla mia cella trovai che mi avevano tolto il mio Crocifisso, onde mi recai dal superiore per lamentarmi di un tanto oltraggio. Nel corridoio incontrai per caso un mio confratello religioso e due pensionarii; dessi si restrinsero al muro e si serrarono addosso le vesti, come se avessero avuto timore che io toccandole le avessi contaminate. Non avevano tutti i torti però di credere così, giacchè più di uno aveva sparsa la voce esser me posseduto dallo spirito infernale: Io risposi loro con mansuetudine: Non v’è pericolo alcuno; il passaggio è largo sufficientemente. Il religioso non mi