Pagina:Maturin - Melmoth, I, 1842.djvu/60

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al bambino d’un tale, cui era stato dato mal d’occhio, o a quello d’un tal altro, il quale benchè impotente e zotico durante tutto il corso del giorno, si levava regolarmente tutte le notti per andare con la buona gente sulla sommità della vicina montagna a danzare al suono della cornamusa, che veniva la sera a chiamarlo alla porta della sua capanna.

I pensieri di Melmoth si fecero più tetri e malinconici quando ebbe sentite queste particolarità. Se suo zio non era di sua natura supertizioso, forse poteva essersi lordato in vita di qualche grave misfatto. Forse la di lui subitanea morte e lo strano avvenimento, da cui era stata preceduta, avevano relazione con qualche torto, che nella sua rapacità aveva fatto alla vedova o all’orfano. Interrogò a questo proposito la vecchia governante, sempre però in una maniera indiretta e prudente; ma la risposta che diede giustificò completamente il defunto. Egli era un uomo, disse, che aveva duri egualmente la mano ed il cuore; ma era altrettanto gelo-