Pagina:Maturin - Melmoth, II, 1842.djvu/125

Da Wikisource.
120

ci all’intorno delle palme e dei tamarindi, e di discacciarle durante il sonno le zanzare con un ventaglio formato delle foglie del primo mazzetto di fiori, che ella si degnerebbe accettare in testimonianza della sua corrispondente passione.

Il caso volle che in quella notte medesima la giovanetta, di cui la riserva non era stata cagionata dalla indifferenza, si recasse all’isola ancor essa in un canotto con altre sue compagne, onde scoprire se i voti del suo amante fossero sinceri. Essi arrivarono quasi allo stesso istante, e non ostante l’oscurità, che i primi colori dell’alba nascente non avevano per anco dissipata, si fecero coraggio e discesero sulla riva, ciascuno però dal suo lato, tenendo in mano ciascheduno di essi un paniere di fiori. Si avanzarono verso le rovine della pagode, ove comunemente credevasi, la diva avesse stabilito il suo soggiorno. Ebbero però della pena ad aprirsi il varco a traverso i cespugli de’ fiori, che spontaneamente coprivano l’inculto terreno, e non senza ti-