Pagina:Maturin - Melmoth, II, 1842.djvu/189

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trionfo, che annunzia una vittoria riportata sull’altrui debolezza, a spese di una debolezza più grande ancora del nostro cuore. L’anima di lui fu riempiuta suo malgrado da un sentimento di umanità, onde con accento di una involontaria dolcezza le disse: Che vorreste dunque, che io facessi, Immalia?

Quando egli ebbe cessato di parlare, Immalia rimase per qualche tempo in silenzio facendo delle tristi e malinconiche riflessioni su quanto erale stato da lui comunicato. L’amara ironia delle parole dello straniero non aveva fatta alcuna impressione su di lei, siccome quella che non aveva potuto comprenderne il vero senso; dessa aveva unicamente inteso, lui aver favellato di disgrazie e di sofferenze; parole che le erano state incognite prima di averlo veduto; ed in certo modo pareva che lo ringraziasse, e nel tempo stesso gli facesse de’ rimproveri per averla iniziata ai terribili misteri di una nuova esistenza. Dessa avea gustato l’albero della scienza; i suoi occhi