Pagina:Maturin - Melmoth, II, 1842.djvu/235

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Era già qualche tempo, che essi si trovavano in viaggio quando donna Chiara, la quale non proferiva mai accento se non dopo una lunga e muta prefazione, forse per aggiunger peso a quanto diceva, rivolta alla figlia così si fece a dirle con la gravità di un oracolo. Mia figlia, mi hanno detto che voi ieri sera ad una pubblica passeggiata foste sorpresa da un incomodo e vi sentiste male: avreste forse riscontrato qualche oggetto che si cagionasse della sorpresa o dello spavento! No, signora. — Quale dunque può essere stata la cagione della emozione che deste a divedere..... secondo quello che mi è stato detto... perchè io non ne ho alcuna cognizione.... alla vista di una persona di una straordinaria apparenza? — Oh! non posso, non oso dirvelo, rispose Immalia, coprendosi col velo per nascondere il volto già fatto tutto rubicondo. Quivi ad un tratto l’irreprimibile ingenuità della sua primiera natura riacquistando tutte le forze, si lasciò cader giù dal cuscino, dove era seduta ed abbracciando le ginocchia