Pagina:Maturin - Melmoth, II, 1842.djvu/263

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chè di carattere severo, è buona; mio fratello è generoso, quantunque inchinevole all’ira... il mio genitore... io non l’ho giammai veduto; ma posciachè è mio padre, converrà che vi ami. Fate che io vi ritrovi alla loro presenza, ed il piacere che io provo nel rivedervi non sarà più mescolato col dolore e con la vergogna. Cercate la sanzione della chiesa, ed allora, forse... — Forse! la interruppe Melmoth; avete già dunque imparato ancor voi il forse europeo cotesto artifizio di sospendere il senso di una parola significativa, d’affettare della franchezza nel momento in cui uno cerca di nascondere i suoi sentimenti ne’ più segreti nascondigli del cuore, di ridurre altrui alla disperazione al momento che si vuole, che speri! — Oh no, no! io sono tutta verità. Io sono Immalia allorchè parlo a voi; quantunque per chiunque altro in questo paese, io sia Isidora. Quando incominciai ad amarvi io non aveva che un cuore da consultare; ora ve ne sono parecchi, ma fra tanti ne trovo ben pochi, che ras-