Pagina:Maturin - Melmoth, II, 1842.djvu/317

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tà, come se avesse provata della compassione per la sua vittima. Una unione con un uomo, che voi non potete amare, o un conflitto perpetuo, una persecuzione senza fine dalla vostra famiglia. Pensate al giorno, che... — Oh! io non posso pensare a nulla: ditemi che cosa volete che io faccia per sottrarmi. — Per dirvi il vero, rispose Melmoth aggrottando le sopracciglia in modo da non far distinguere se l’espressione della sua fisonomia fosse la stima, ovvero un sentimento profondo è sincero; non saprei quale scampo possa a voi rimanere, se non fosse quello di sposarmi. — Sposar voi! esclamò Isidora passandosi la mano sulla fronte; sposar voi! e come ciò può esser possibile? — Tutto è possibile quando si ama, riprese Melmoth con un sorriso sardonico, che l’oscurità della notte non permetteva di distinguere. — Mi sposerete voi a tenore del rito della Chiesa, alla quale io appartengo? — Di questa o di qualunque altra. ― Oh! non mi vogliate rispondere con termini tanto